La storia della rivista

La storia della rivista

A oltre vent’anni dall’inizio della pubblicazione – il primo numero di Arkos è del 1988 – i problemi del campo del restauro, in particolare del restauro architettonico sono rimasti sempre gli stessi, come potrebbe constatare chi rileggesse i primi editoriali della nostra rivista.

Bisogna riconoscere che negli ultimi anni continua ad essere elaborata da parte della Commissione NorMaL del Ministero Beni Culturali e del CNR, nonché in questi ultimissimi anni dell’UNI, una notevole mole di “normative”; ancora più recentemente si è avviato il processo di normazione su scala europea, che viene pilotato dai nostri maggiori esperti del settore, ma nonostante tutto questo l’innovazione sul piano concreto scarseggia.

La diagnostica, che tutti riconoscono indispensabile strumento preliminare a un corretto progetto di restauro, continua a essere motivo di dibattito nei vari Convegni che annualmente si susseguono, ma di fatto, per una serie di motivi ormai ben noti, nella prassi dei cantieri è assente, o ridotta a un minimo spesso chiaramente insufficiente.
L’innovazione nel settore delle tecniche d’intervento, e soprattutto dei prodotti e della conoscenza dei comportamenti degli stessi in funzione dei materiali e del loro stato di degrado, è pressoché inesistente; la scelta delle tecniche che stanno alla base di un progetto di intervento continuano a essere ispirate più a motivi di consuetudine o a esperienze personali, spesso anche valide, ma non sempre all’altezza delle situazioni reali.
Bisognerebbe invertire questa tendenza: il mondo del restauro dovrebbe riuscire a definire metodologie e prodotti che oltre a essere propri della conservazione e del restauro possano interessare altri ambiti, guadagnandosi così un posto al sole nell’economia di mercato.

Diversamente il restauro, inteso come disciplina, in un mondo globalizzato, dove l’unico carburante riconosciuto è il denaro, sarà destinato a rimanere relegato nelle aule universitarie e in poche altre enclavi, senza sbocchi reali sul mercato, sempre più proteso verso nuove mete che certamente non riguardano la conservazione dei nostri Beni Culturali.

Arkos, oltre alle sezioni in cui ormai è storicamente articolato, inserirà nuovi argomenti e svilupperà nuove iniziative: oltre a ospitare le cronache dei restauri, oltre a rappresentare il veicolo di diffusione privilegiato di normative, convegni, scoperte storiche e a relazionare sulle varie ricerche in corso, svolgerà anche una fonte di stimolo verso nuove prospettive di ricerca e sviluppo, proporre nuove forme semplificate di normativa e di legge.
La dedizione di Arkos ai Beni Culturali non è mutata, l’obiettivo della rivista resta quello di valorizzare, proteggere (non dimentichiamo che uno dei significati della parola arkos in greco antico è proprio protezione), conservare, restaurare, promuovere e incentivare tutte le azioni che possano servire alla salvaguardia del patrimonio culturale.

L’indice generale della collezione della rivista è scaricabile in calce a questa pagina in formato pdf, in modo che i lettori sappiano a quale fascicolo fare riferimento per loro approfondimenti e ricerche, e affinché sia possibile constatare la qualità del lavoro svolto in questi anni.

Arkos – Indice generale