Località: Italia, Puglia, Lecce
Committente/Concessionario: Agorasophia Edutainment s.p.a. Finanziamento: privato
Data di realizzazione: giugno 2018 Appaltatore: Syremont s.p.a.
Descrizione: La mostra è l’integrazione definitiva e il radicamento sul territorio salentino della prima esposizione antologica sulla vita e la carriera musicale di Tito Schipa.
Non era mai accaduto finora che i cimeli e i documenti, pubblici e privati, prestati dalla famiglia Schipa e dall’Archivio Schipa – Carluccio in Lecce, venissero presentati così ampiamente al pubblico in testimonianza dell’arte e della carriera prodigiosa di quello che è ormai considerato il più grande tenore “di grazia” della storia dell’Opera. La mostra ripercorre le tappe più importanti della vita e della lunga carriera di Tito Schipa offrendo un’immagine completa dell’Uomo e dell’Artista. Le sue arie si diffondono nella maestosa struttura di San Francesco della Scarpa in Lecce. Interviste, fotografie rarissime, raffinati costumi di scena, ricostruzione di spazi privati, album digitali, musica e filmati esclusivi, raccontano la storia umana e artistica di uno dei più perfetti e celebrati strumentisti vocali del XX secolo.
La mostra si suddivide in quattro sezioni principali a cui si aggiungono una ricostruzione del suo camerino personale, un’esposizione di costumi indossati nelle rappresentazioni (tra le quali i suoi “cavalli di battaglia” Manon, Werther, Lucia di Lammermoor, L’Arlesiana), una sezione d’ascolto delle sue più famose arie e un album digitale con una selezione di fotografie e ritagli di giornale provenienti dall’Archivio Schipa-Carluccio in Lecce.
Alcuni video originali scritti e diretti da Tito Schipa Jr. danno vita audiovisiva al racconto, quattro dei quali rivolti specificatamente ad un pubblico di ragazzi. Un quinto propone una “intervista impossibile” dove padre e figlio sono seduti uno accanto all’altro in una lunga conversazione fatta di confessioni, ricordi e aneddoti. Le quattro sezioni sono così organizzate:
C’era una volta – L’infanzia ed il debutto: Una prospettiva si apre sulla sua infanzia a Lecce, sui primi passi nel mondo della musica fino al debutto ufficiale con la “Traviata” di Giuseppe Verdi a Vercelli.
Voglio provare! – Lo sperimentatore: Testimonianze della curiosità e attrazione verso ogni aspetto tecnologico della sua arte, dalle nuove tecniche di riproduzione sonora al Cinema e alla Radio.
È scena o è vita? – L’uomo, il personaggio, l’amore: Sguardi sull’uomo e sulla vita personale indugiano su fatti e storie raccontate da riviste e giornali di tutto il mondo offrendo un’immagine nuova e intima.
Ah! Non mi ridestar – L’eredità: L’interpretazione di cui fu detto “fece storia, non cronaca” era quella del “Werther”, l’opera di Jules Massenet. Il protagonista traduce i versi del mitico Ossian, che identificandosi in un albero secolare chiede alla Primavera” Non risvegliarmi più, lasciami nel ricordo dei bei tempi passati!”
Descrizione degli allestimenti:
- La teca multimediale si compone di un corpo principale sagomato ad “U”, dato dall’assemblaggio di tre parti: un piano sommitale con forazza centrale, smontabile rispetto ai laterali e ciò per conferire facile trasportabilità; e gambe laterali sagomate curve in sommità per un design sinuoso e sicuro. Il corpo secondario della struttura è collocato al di sotto dell’elemento ad “U” e nasce dall’esigenza di proteggere e nascondere le attrezzature tecnologiche. La teca è caratterizzata in sommità da un monitor touch da 32″, mediante il quale il visitatore con semplici gesti è in grado di approfondire, consultare e interrogare ulteriori contenuti.
L’intera struttura è rivestita con pellicola in laminato HPL specchiata. La scelta di una superficie specchiata consente di ridurre l’impatto sull’ambiente: pavimenti e murature si rifletteranno sulla struttura creando una continuità con il contesto. - Le quattro sezioni sono scandite da fondali reallizati con strutture in alluminio. La struttura è realizzata con montanti in alluminio di 300 cm di altezza collegati da traverse superiori ed inferiori di acciaio. Alle traverse vengono agganciate delle vele in tessuto microforato (rete mesh, dimensioni 106 cm x 262 cm ) su cui sono stampati i testi e le immagini a corredo delle sezioni. Le vele sono dotate di doppia tasca termosaldata (superiore ed inferiore) per alloggiare i tondini di acciaio utili all’aggancio con le traverse. La struttura così studiata permette di realizzare un sistema flessibile di allestimento che può essere facilmente adattato negli ambienti a disposizione e permette di creare degli spazi movimentati e coinvolgenti.